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Spid: Un pin unico per accedere a centinaia di servizi

Spid è il nuovo sistema di accesso ai servizi online che nasce per semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Permette di accedere con credenziali uniche- password- ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati che aderiranno. Ci sono tre tipologie di identità Spid, ciascuna delle quali corrisponde ad un crescente livello di sicurezza, come descritto dal sito Spid.gov. it. La prima tipologia è un semplice nome utente e password. La seconda vi aggiunge un codice temporaneo, generato al momento dal fornitore del servizio e inviato all’utente. La terza richiede un dispositivo di acceso specifico, oltre a nome utente e password. Il Governo ritiene che ci saranno 3 milioni di cittadini dotati di Spid entro fine 2016 e poi 10 milioni entro il 2017.
Tra il 15 marzo scorso e il mese di giugno 2016, saranno oltre 600 i servizi che permetteranno l’accesso tramite Spid ai propri servizi. Le prime amministrazioni che aderiranno sono: l’Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comune di Firenze, Comune di Venezia, Comune di Lecce, Regione Toscana, Regione Liguria, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli Venezia e Giulia, Regione Lazio e Regione Piemonte.
Entro 24 mesi, secondo le norme, tutti i servizi della PA dovranno accettare le identità Spid. Si aggiungeranno alcuni servizi di aziende private, su base volontaria. Sarà possibile usare Spid anche per accedere a servizi esteri europei, grazie all’utilizzo di standard internazionali.
Come otterremo Spid. Le modalità le decidono i fornitori dell’identità, Poste, Tim e Infocert e gli altri gli seguiranno accreditandosi presso l’Agenzia per l’Italia Digitale per svolgere questo ruolo. L’Agenzia studierà inoltre, con il Garante della Privacy, un processo di conversione a Spid di alcune identità digitali già fornite dalla pubblica amministrazione (per esempio con le tessere sanitarie regionali). I siti dei tre fornitori cominciano a indicare le modalità per ottenere Spid. Scopriamo così che al momento può non essere facile, per molti cittadini, ottenere l’identità digitale. Scrive Poste Italiane: “I clienti di Poste Italiane che già dispongono di strumenti di identificazione come lettore BancoPosta, numero di telefono certificato su carta Postepay o Libretto Smart, APP PosteID, possono accedere ad una procedura di registrazione semplificata completamente online”. “I cittadini in possesso di Carta Nazionale dei Servizi/Carta d’identità elettronica attiva Carta d’identità elettronica o Firma Digitale possono acquisire la nuova identità digitale PosteID attraverso la medesima procedura di registrazione per i clienti di Poste Italiane”. Altrimenti bisognerà andare negli uffici postali abilitato a Spid, che da aprile saranno in tutta Italia (Poste ancora non ne fornisce la lista). Più limitate ancora le opzioni per Tim: al momento richiede che l’utente abbia una firma digitale o la Carta nazionale dei servizi. Infocert offre più opzioni per l’attivazione: oltre alla firma digitale, la Carta nazionale dei servizi e la Carta di identità elettronica e la possibilità di andare di persona in sede (solo a Roma, Padova e Milano) consente – ma solo a pagamento, per 15 euro più Iva – una modalità online con riconoscimento via web.
Negli altri casi invece avere Spid è gratis, con i diversi fornitori. Ma solo per i primi due anni. Le aziende non spiegano quale sarà il costo dopo questo periodo. I due anni possiamo considerarli, per altro, di rodaggio per il progetto: come detto, infatti, solo a fine 2017 i cittadini potranno avere la certezza che tutti i servizi pubblici funzioneranno con Spid.
Spid può favorire anche la digitalizzazione delle imprese italiane. Toglie una barriera all’ingresso, perché consente loro infatti di gestire in modo facile ed economico accesso e identificazione dei propri utenti, per esempio nei negozi online e-commerce. L’azienda, accettando le identità Spid per accedere ai propri servizi online, non dovrà preoccuparsi di creare un proprio sistema sicuro di identificazione e per la gestione dei dati personali degli utenti. Spid servirà a sostenere il nostro sistema produttivo e le aziende startup.
 
 
 
Tratto da La Repubblica
Bientina, lì 06/06/2016
Studio Mattonai

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