Se sei un personal trainer in regime forfettario e presti la tua opera per associazioni e società sportive, hai diritto ad alcune agevolazioni previste dalla riforma dello sport, simili a quelle riservate ai collaboratori sportivi.
La riforma del lavoro sportivo, entrata in vigore il 1° luglio 2023, ha introdotto nuove regole per garantire maggiore equità e tutela ai lavoratori sportivi, sia professionisti che dilettanti. Tra le agevolazioni previste, ci sono:
- Franchigia Contributiva: Per i compensi fino a 5.000 euro annui, non è dovuta alcuna contribuzione previdenziale.
- Franchigia Fiscale: Per i compensi fino a 15.000 euro annui, non è dovuta alcuna imposta sul reddito.
Queste agevolazioni sono pensate per supportare i lavoratori sportivi, inclusi i personal trainer, riducendo il carico fiscale e contributivo e favorendo una maggiore sostenibilità economica per chi opera nel settore sportivo.
Apertura della Partita IVA per Personal Trainer
Se l’attività di personal trainer è occasionale e non supera i 5.000 euro annui, può essere gestita con una collaborazione occasionale. Tuttavia, se diventa abituale e continuativa, è obbligatorio aprire una partita IVA.
Scelta del Codice ATECO
Il codice ATECO più adatto per un personal trainer autonomo è 85.51.00 – “Corsi sportivi e ricreativi”.
Regime fiscale e tassazione
Il regime forfettario è spesso il più conveniente per chi inizia, con una tassazione agevolata del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni). Questo regime prevede una gestione fiscale semplificata e un’imposta sostitutiva vantaggiosa rispetto ad altri regimi fiscali.
Un ulteriore vantaggio del regime forfettario è l’esenzione dall’IVA e da alcuni adempimenti contabili complessi, rendendolo particolarmente attraente per chi desidera una gestione snella della propria attività.
Contributi INPS
Chi apre la partita IVA come personal trainer deve iscriversi alla Gestione Separata INPS. Per redditi superiori a 5.000 euro annui, l’iscrizione diventa obbligatoria e i contributi vanno versati trimestralmente tramite modello F24.
Tali contributi garantiscono l’accesso alle tutele previdenziali e assistenziali, tra cui pensione e indennità di malattia, fornendo maggiore sicurezza per il futuro lavorativo del personal trainer.
Conclusione
Diventare un personal trainer con partita IVA offre numerose opportunità professionali, ma comporta anche una serie di obblighi fiscali e previdenziali da gestire con attenzione. Scegliere il regime forfettario può essere una soluzione vantaggiosa, soprattutto per chi inizia, grazie alle agevolazioni fiscali e alla semplificazione burocratica.
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