1) MUD 2025
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 gennaio 2025 recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025, che sarà utilizzato per le dichiarazioni riferite all’anno 2024, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 8 febbraio 2025.
In base all’articolo 6 della Legge 25 gennaio 1994 n.70, il termine per la presentazione del Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD) è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione e, pertanto, la presentazione del MUD dovrà avvenire entro il giorno del 28 giugno 2025 . Dal 2025 l’accesso al portale www.mudtelematico.it per la compilazione delle Comunicazioni Rifiuti, RAEE, VFU ed Imballaggi potrà avvenire esclusivamente tramite SPID, CIE o CNS. Gli utenti che in precedenza hanno utilizzato credenziali di tipo user/password, una volta fatto l’accesso tramite SPID, CIE o CNS, potranno recuperare le dichiarazioni compilate negli anni passati, con il precedente account, utilizzando la funzionalità “Collega utenti user/password”. l file trasmesso per via telematica può recare le dichiarazioni relative a più unità locali afferenti alla stessa CCIAA competente territorialmente, sia appartenenti ad un unico soggetto dichiarante che appartenenti a più soggetti dichiaranti.
Le associazioni di categoria, i professionisti e gli studi di consulenza possono inviare telematicamente i MUD compilati per conto dei propri associati e dei propri clienti apponendo cumulativamente ad ogni invio la propria firma elettronica, sulla base di espressa delega scritta dei propri associati e dei clienti (i quali restano responsabili della veridicità dei dati dichiarati) che deve essere mantenuta presso la sede delle medesime associazioni e studi.
I diritti di segreteria ammontano a 10,00 € per dichiarazione, e vanno pagati esclusivamente con carta di credito, PagoPA o con Telemaco InfoCamere.
2) I NUOVI CORSI PER PREPOSTI
Il nuovo Accordo Stato-Regioni del 17/04/25 prevede che i corsi per i preposti abbiano una durata di 12 ore, i partecipanti devono aver già fatto i corsi lavoratori parte generale e parte specifica, e devono conoscere bene la lingua italiana, sia scritta che parlata.
I corsi di aggiornamento sono biennali con una durata di 6 ore ogni volta. Non è consentita la formazione e-learning, i corsi si possono frequentare solo in presenza (in aula o in ditta) o in videoconferenza sincrona, con microfono e telecamera accesa, con computer fisso o portatile o tablet; non è più consentito l’uso del cellulare. La presenza sarà controllata anche tramite la verifica del documento di identità del partecipante.
3) IMPIANTI FOTOVOLTAICI E COPERTURE
La normativa sugli impianti fotovoltaici impone l’obbligo di prevenire la propagazione di incendi dal generatore fotovoltaico al fabbricato a cui è integrato. Le principali cause di incendio sono:
- Difetti nelle scatole di giunzione posizionate sotto ogni pannello
- Danni causati dalle grandine
- Difetti nelle saldature dei pannelli fotovoltaici
- Punto caldo sulla falda del tetto
- Scarsa pulizia
- Cavi deteriorati o danneggiati
La sicurezza è garantita nei tetti di nuova realizzazione se l’impianto fotovoltaico è integrato nella struttura edilizia e installato su supporti e coperture classificazioni come incombustibili (reazione al fuoco Classe 0 o Euroclasse A1). Per i nuovi impianti FV su coperture esistenti, può essere necessario inserire uno strato di materiale con resistenza al fuoco minima EI 30 e incombustibile (Classe 0 o Euroclasse A1) tra i moduli fotovoltaici e il piano sottostante. I nuovi impianti FV su strutture esistenti non incombustibili ricadono nel Caso 3/a (“Allegato B” della circolare n. 0006334 del 04/05/2012), dove, dopo la valutazione del rischio di propagazione dell’incendio, sono accettati i tetti classifica Broof (t2, t3, t4). Tuttavia, questa soluzione può essere difficile da realizzare e costosa. In alternativa possono essere utilizzati prodotti impermeabilizzanti liquidi BROOF t2, che si adattano a tutti i supporti, si applicano uno spruzzo facilmente e se di colore bianco riflettente, aiutano a diminuire l’effetto isola di calore e migliora l’efficienza dei pannelli fotovoltaici.
4) INNESCO E PERICOLO DI ESPLOSIONE
Il pericolo di esplosione è presente quando nell’ambiente di lavoro sono presenti gas, vapori e nebbie infiammabili, o polveri combustibili di piccola granulometria. Un innesco nelle attività industriali è spesso costituito dalle scariche elettrostatiche e in particolari condizioni di concentrazione e temperatura, invece dell’incendio si può avere un’esplosione. Ove nell’aria dell’ambiente di lavoro possono essere presenti polveri o altre sostanze combustibili o infiammabili, il datore di lavoro deve obbligatoriamente procedere alla valutazione del rischio esplosione e valutare se modificare alcune modalità lavorative o eseguire alcuni lavori di miglioramento (sostituzione o adeguamento attrezzature, installazione di sistemi di protezione contro le esplosioni, o altro), in base ai consigli del professionista che ha fatto la valutazione.
Team Studio Protecno
Bientina lì, 09/06/2025
Studio Mattonai