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La Fatturazione Elettronica: perché è importante?

 


Con l’approvazione della Finanziaria 2018, la fattura elettronica sarà obbligatoria per tutti, anche per le prestazioni ai privati (B2C), a partire dall’ 1/01/2019. Vediamo come funziona

In Italia si sente parlare di fatturazione elettronica dal 2015, quando è diventata obbligatoria per tutte le prestazioni verso la PA e quando è stato approvato il D.Lgs. 127/2015. Questo decreto, oltre a disciplinare la gestione degli introiti delle vending machine e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, ha introdotto fatturazione elettronica tra imprese (B2B) facoltativa, a partire dall’1/01/2017.
Per arrivare ai giorni nostri, con l’approvazione della Finanziaria 2018, la fattura elettronica sarà obbligatoria per tutti, anche per le prestazioni ai privati (B2C), a partire dall’ 1/01/2019.
Come “funziona” la fatturazione elettronica? Quali sono i vantaggi?
Iniziamo dal formato, che è l’XMLPA, lo stesso in uso per la PA. Come prima cosa si tratterà di dotare il proprio gestionale della funzione di creazione del formato XML o di appoggiarsi ad una piattaforma cloud specifica (la stessa Agenzia delle Entrate ne propone una gratuita) o di delegare l’emissione al proprio Consulente.
Inoltre, ai sensi della Circolare 18/E dell’Agenzia delle Entrate del 06/2014 la fatturazione elettronica deve rispettare tre requisiti: Integrità, Autenticità, Leggibilità. Al fine di garantire i primi due requisiti l’e-fattura dev’essere firmata digitalmente e trasmessa a mezzo PEC o utilizzando un codice univoco a 7 cifre; inoltre tutte le e-fatture devono transitare attraverso il Sistema di Interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate che funge da “postino”.
La fatturazione elettronica è prima di tutto un’opportunità di riorganizzazione perché garantisce il recapito e a tendere anche i termini di pagamento, contribuisce a limitare le attività a basso valore aggiunto nei reparti amministrativi e favorisce il controllo di gestione interno.
La fattura elettronica non si stampa!
Dimentichiamo i fogli o i PDF a cui siamo abituati, in una e-fattura non ci sono immagini o loghi, ma solo lettere, numeri e simboli, ossia dati, funzionali ad automatizzare la trasmissione, l’importazione nei gestionali e i controlli da parte del Fisco. Dopo l’emissione e l’accettazione, una e-fattura deve essere conservata digitalmente, la cosiddetta “conservazione sostitutiva a norma”. (La stessa Agenzia delle Entrate mette a disposizione un portale gratuito per questa esigenza).
Ne deriva un significativo abbattimento dei costi derivanti dall’uso della carta, dei toner, delle stampanti, degli archivi cartacei, della postalizzazione.
Cosa dovremmo fare nel 2018 per arrivare preparati all’1/01/2019?
Il passaggio alla digitalizzazione dei flussi di fatturazione, dal momento che ribalta prassi consolidate da decenni, richiederà i giusti tempi di riorganizzazione. Sarà pertanto opportuno affrontare quanto prima questa trasformazione, prestando la dovuta attenzione ai ruoli, all’impostazione dei processi e alla compliance fiscale, al fine di garantire i requisiti imposti dal Fisco e scongiurare le sanzioni derivanti dalla mancata o dall’errata trasmissione dei dati delle fatture.
Autore: Luca Mattonai luca@studiomattonai.it
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Bientina lì, 11/04/2018
Articolo a cura dello Studio Mattonai, estratto dalla rivista “La Palestra” marzo-aprile 2018

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